Era sergente maggiore di Fanteria quando ci fu l'Armistizio; come moltissimi altri militari italiani venne disarmato dai tedeschi e deportato in campo di concentramento; da convinto antifascista non volle accettare la liberazione in cambio dell'arruolamento fra le truppe tedesche o della RSI. Morì a guerra quasi finita.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui
l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra
e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con
un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di
stenti o furono uccisi. Questa pietra è stata posata il 7/3/2024.