Diplomato all'Accademia di Brera, disegnatore, nel 1941 fu arruolato in Artiglieria e inviato prima in Albania e poi a Rodi; qui all'Armistizio, dopo una breve inutile resistenza ai tedeschi, coi suoi compagni venne rinchiuso in campo d'internamento. Clandestinamente con vignette satiriche incoraggiava gli altri prigionieri a non lasciarsi allettare dalla libertà in cambio di collaborazione col nazifascismo; ma per la spiata di un commilitone questa attività fu scoperta dai carcerieri e venne fucilato. Fu insignito di
medaglia d'oro al V.M. alla memoria.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui
l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra
e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con
un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di
stenti o furono uccisi. Questa pietra è stata posata il 23/1/2025.