Ingegnere, era capo dei servizi tecnici del Comune di Milano ma con le leggi razziali del 1938 venne licenziato; i suoi figli
Emilia e
Italo espulsi dalla scuola. Quando in Italia si estese l'occupazione tedesca cercò di fuggire in Svizzera ma a Como, assieme a
moglie e figli, venne arrestato. Furono poi deportati ad Auschwitz, sul treno in cui viaggiò anche Primo Levi, che li ricorda nel libro
Se questo è un uomo. Elena e i bambini vennero uccisi al loro arrivo nel lager.
Queste sono quattro delle tante vittime dei lager nazisti di cui
l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra
e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con
un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di
stenti o furono uccisi. Queste pietre sono state posate il 23/1/2025.
Nel
thumbnail una foto della cerimonia di posa, con la presenza di una classe di scuola elementare a cui è stata raccontata la tragica esperienza dei due bambini ebrei qui commemorati.