A Milano aprì un "Magazzino musicale", prima in via Brera poi in via Verdi; nel suo negozio si vendevano dischi di diversi generi, dalla classica al jazz; e proprio al jazz dedicò particolare interesse, curando anche l'edizione di
La vera storia del Jazz (1938) dell'amico Ezio Levi; inoltre pubblicava, forse unico in Italia allora, una rivista mensile intitolata
Il disco. Con l'instaurarsi della RSI venne arrestato in quanto ebreo e deportato ad Auschwitz, dove morì di stenti.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui
l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra
e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con
un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di
stenti o furono uccisi. Questa pietra è stata posata il 23/1/2025.
Durante la cerimonia inaugurale il musicologo Luca Bragalini (vedi
thumbnail) ha raccontato la storia di Renato Levi, da lui ricostruita indagando negli archivi; per commemorarlo è stato anche eseguito un brano di jazz.