Dopo l'Armistizio, dalla Sicilia venne a Milano con il fratello, la sorella e il cognato, per combattere il nazifascismo; militarono nei GAP milanesi; nel giugno 1944 a Belgioioso (Pv) furono arrestati e deportati nei lager; mentre suo fratello era mandato a Mauthausen, da cui non sarebbe uscito vivo, lei finì a Ravensbrück; poi fu trasferita nella fabbrica di armi a Siemensstadt, dove fu sottoposta a turni massacranti, ma lavorò sempre per sabotare le armi destinate alla Wehrmacht. Riuscì a sopravvivere e alla liberazione del campo andò a Milano dove trovò lavoro come dattilografa del Comune. Ha raccontato in interviste e altri scritti la sua tremenda esperienza.
Nei thumbnail due momenti della cerimonia di intitolazione (26/3/2025): il labaro dell'ANED e un affettuoso ricordo della coraggiosa zia raccontato dalla nipote. |