Era figlio di Luchino Visconti, signore di Milano, e nipote dell'arcivescovo Giovanni, che volle l'edificazione della Certosa di Garegnano. Alla morte del padre e per le brighe dei cugini Galeazzo II e Bernabò fu costretto all'esilio, fra Liguria, Toscana, Emilia e Veneto. Lasciò in testamento molti suoi beni per l'abbellimento della Certosa (e per questo ne è considerato un "secondo fondatore").
È un lontano antenato dell'omonimo
regista.