Bigliani fu partigiano nella 52^ brigata Garibaldi, attiva nel comasco; catturato in combattimento, venne fucilato a Camerlata (Co).
Candiani si unì alla OSCAR (Organizzazione Scout Collocamento Assistenza Ricercati) e si prodigò nel salvataggio di molte persone aiutandole nell'espatrio in Svizzera; in una di queste operazioni venne sorpreso e trucidato da una pattuglia di fascisti presso il confine, a Cremenaga (Va), sul fiume Tresa.
Caldarini fu partigiano nella 110^ e poi nella 117^ brigata Garibaldi, attiva in Valsassina; tornato a Milano perché ferito, ebbe uno scontro a fuoco con un milite fascista; tentò la fuga ma venne catturato e trucidato.
Gusmaroli, operaio, entrò nella Resistenza militando nella Divisione "Aliotta", brigata "Capettini", attiva nell'Oltrepo pavese; cadde in combattimento con truppe tedesche presso Brallo (Pv).
Zamboni, unico del gruppo non milanese, era di Comacchio (Fe) ma si trasferì per lavoro a Milano, in via Padova; dopo l'Armistizio salì in Valtellina, militò nella 40^ brigata Matteotti che per 4 giorni riuscì a liberare dall'occupazione nazifascista il comune di
Buglio in Monte; nel successivo contrattacco nemico fu tra i caduti di una sanguinosa ed impari battaglia.