Antifascista, deportato nei lager tedeschi, riuscì ad evadere e tornare a Milano e combattere nelle file della 113^ brigata Garibaldi; morì in uno scontro a fuoco nei giorni seguenti la Liberazione.
Meriterebbe una targa anche la moglie,
Bianca Colla: aveva appena perso i suoi due figli colpiti dalla difterite e nella deportazione presagiva anche la scomparsa del marito; decise perciò di seguirlo e riuscì a nascondersi durante il trasporto; lo aiutò poi a fuggire dal lager, affrontando un viaggio di ritorno altrettanto estenuante e pericoloso. E quando ormai sembravano al sicuro, a guerra praticamente finita, si ritrovò vedova e sola.