Parrucchiere, socialista, perseguitato politico, dopo l'Armistizio si unì alla 42^ brigata Matteotti; più volte arrestato e seviziato dopo gli scioperi del 1943, nel novembre 1944 venne prelevato in casa da fascisti della Legione autonoma mobile Ettore Muti e trucidato.
Un'altra targa lo ricorda dove abitava, in
via Famagosta.