Avvocato, capeggiò un moto mazziniano contro il governo austriaco nel 1853. Molti dei cospiratori furono
giustiziati al Castello. Egli scampò alla forca e in seguito scrisse la storia di quel moto. Fu eletto deputato al Parlamento nazionale dal 1865 al 1874.
La lapide è posta sulla casa che Piolti de Bianchi abitò.