"Quando il governo della neonata Italia decise di trasferire la capitale da Torino a Firenze, per simboleggiare l’aspirazione a Roma, i cittadini di Torino insorsero contro il declassamento della loro città, ma furono massacrati nelle tristi giornate di settembre, quando si contarono 52 morti e quasi duecento feriti: cosa tanto più grave in quanto la manifestazione aveva carattere pacifico, senza dire che l’intervento militare non era stato preceduto dalle dovute intimazioni" (Luciana Boroli).
È impressionante il bilancio delle vittime di questa manifestazione repressa, se si pensa che 6 anni dopo, nell'operazione militare per conquistare Roma (la successiva capitale), le vittime fra i soldati italiani furono di meno!