I militari internati furono quei soldati e ufficiali italiani ai quali, all'indomani dell'Armistizio (8 settembre 1943), l'ex alleato tedesco impose la consegna delle armi (pena la morte in caso di rifiuto) e che rinchiuse in campi di concentramento in condizioni di vita terribili, senza neppure i diritti di prigionieri di guerra fissati dalla Convenzione di Ginevra del 1927. Da questi campi uscivano solo quelli che avessero espresso adesione all'esercito germanico o a quello della neonata Repubblica Sociale Italiana, sostenuta dai tedeschi e ad essi ancora alleata. Circa 200.000 uomini accettarono queste condizioni, 600.000 circa le rifiutarono rimanendo nei lager; di questi alla fine della guerra solo 495.000 erano superstiti. Il monumento è opera dello scultore Carlo Balliana. |