Col suo Orlando furioso merita di essere considerato uno dei più grandi poeti mondiali.
Più volte Ludovico Ariosto si recò a Roma, sia per ambasciate della corte ferrarese sia per tentare di ottenere benefici ecclesiastici o qualche incarico che gli consentisse di vivere più tranquillamente e meglio dedicarsi al piacere della letteratura. Qui sono citati i vv. 184-6 della III Satira, in cui si descrivono i lati negativi della vita da cortigiano. |