Il testo della prima lapide è di Piero Calamandrei, giurista e insegnante universitario, che si oppose al Fascismo, aderendo nel 1941 al movimento
Giustizia e Libertà e fondando nel 1942 il Partito d'Azione. È considerato uno dei padri fondatori della Repubblica Italiana. Il citato
Albert Kesselring fu il comandante in capo delle forze d'occupazione tedesche in Italia. Dopo la guerra fu processato e condannato; ma nel 1952 era già libero ed ebbe la spudoratezza di dichiarare che per il suo comportamento durante l'occupazione gli italiani avrebbero dovuto dedicargli un monumento; gli rispose Calamandrei con questo testo, inciso su una lapide affissa nell'atrio del municipio di Cuneo e datata 4/12/1952, settimo anniversario dell'uccisione di
Duccio Galimberti; quella epigrafe è stata poi replicata in altri luoghi d'Italia particolarmente colpiti dalla repressione nazifascista.