Allievo e amico dello storico antifascista Gaetano Salvemini, durante il Ventennio fu tra i fondatori del giornale clandestino
Non Mollare e con
Riccardo Bauer fu tra i primi dirigenti del movimento
Giustizia e Libertà; per queste sue idee ed attività il Tribunale Speciale lo condannò a 20 anni di detenzione, in parte passati al confino di Ventotene. Qui, con
Altiero Spinelli ed
Eugenio Colorni formulò nel 1941 il
Manifesto per un'Europa Libera e Unita. Liberato dal confino dopo l'arresto di Mussolini, con Spinelli fondò a Milano il
Movimento Federalista Europeo (28/8/1943). Dopo la guerra fu membro del Partito d'Azione e poi del Partito Radicale. L'espressione migliore della sua attività politica e giornalistica, critica nei confronti dell'italia postbellica, è raccolta nel libro
I padroni del vapore (1956).