"L'iscrizione, murata sulla facciata della chiesa, fu posta dal pievano Carlo Landi che nel XVIII secolo qui rinvenne i resti di un’antica torre. Il Landi (1712-1794) fu segretario dell’Accademia dei Forzati di Arezzo, ricordato come compositore di sonetti e poemi satirici, il più famoso dei quali resta La Boscheide. La lapide ci ricorda che dove era la torre non rimangono più nemmeno i resti: il tempo porta via tutto, siamo solo polvere e ombra" (Fabrizio Peli). |