Direttore della rivista
Casabella, fu uno degli architetti più noti in Italia negli anni fra le due guerre mondiali. Seguì la tendenza razionalista; fra le sue opere più conosciute è il palazzo dell’Università Bocconi a Milano. Lavorò a Torino (ponte Balbis) e a Roma, nel progetto per la Città Universitaria. Volontario all'impresa fiumana di D'Annunzio, aderì da subito al Fascismo; diresse la sezione artistica della Scuola di mistica fascista e scrisse per la rivista
Dottrina fascista. Volontario nel 1941 sul fronte Greco-albanese, prese le distanze dal regime fino a diventare uno dei primi organizzatori del movimento resistenziale, militando nelle brigate Matteotti; arrestato, riuscì ad evadere ma, ripreso a Milano, venne torturato a
Villa triste e, nel novembre 1944, deportato dapprima a Bolzano, poi a Mauthausen e infine a Melk, dove morì a pochi giorni dalla liberazione.
Il secondo cognome, Pagano, è in realtà l'italianizzazione di Pogatschnig, imposta dal nazionalismo del regime fascista.