"E' stato il vero, autentico re dei venditori
ambulanti. Dotato di grande comunicativa, era in grado di piazzare qualsiasi tipo di merce: quando aveva esaurito le proprie scorte prestava la sua abilità ai colleghi che invece stentavano a far giornata. Si presentava nelle piazze inalberando un cappello a cilindro sul quale faceva bella mostra una saracca con in bocca un biglietto da cento lire: rappresentavano la povertà e la ricchezza. La sua attività di venditore ambulante, che per anni lo trovò presente nei mercati della provincia, gli permise di raggiungere una certa agiatezza. Ebbe per un certo periodo come apprendista un altro personaggio che, caratterizzandosi diversamente, sarebbe poi divenuto un altro grande della Piazzola:
Oreste Biavati. Scrisse centinaia di
zirudelle che poi vendeva in fogli volanti al pubblico che assisteva divertito alle sue concioni. In anni recenti il figlio Enrico, in collaborazione con Odette Righi Boi, ha dato alle stampe due volumi in cui ha raccolto aneddoti,
zirudelle e ricordi del padre" (dal sito www.bulgnais.com/zirudela.html). Morì schiacciato da un mezzo militare, che non aveva visto per la nebbia.
La saracca (anche salacca) è l'aringa o, in generale, pesce azzurro di poco pregio.
La "piazzola" è il grande mercato settimanale che si svolge ai piedi della Montagnola.