Discendeva da una famiglia di banchieri ebrei (a Mantova) poi fondatori di una società di trasporti in carrozza nell'Italia settentrionale e finanziatori delle campagne risorgimentali; con l'avvento della ferrovia Raimondo, nominato barone da Vittorio Emanuele II nel 1858, divenne imprenditore agricolo in diverse zone d'Italia, dalla Toscana al Veneto; fece effettuare bonifiche nel basso Livenza per recuperare terre all'agricoltura.
Suo
nipote, omonimo, fu esploratore in Dancalia.