Gentiluomo alla corte di Mantova e poi di Urbino, ambasciatore in Spagna per il papa, dall'Imperatore Carlo V fu nominato vescovo di Avila (era rimasto vedovo nel frattempo). La sua fama è legata a Il libro del cortegiano, subito letto in tutte le corti d'Europa per il modello di equilibrata raffinatezza che proponeva.
Qui è ricordato perché fece costruire un forno per il pane, restaurare un ponte ed regimentare il vicino corso d'acqua. |