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Primogenito di Giuseppe e di Anita Riveiro da Silva, dalla spedizione dei Mille seguì il padre in tutte le campagne militari. Nel 2013 è stata aggiunta a poca distanza la targa del centenario (ultimo thumbnail). Vi si dice che la statua, opera dello scultore Ernesto Biondi, fu inaugurata nel 1913, però altrove ho letto che era già pronta nel 1913 ma fu inaugurata ufficialmente nel 1916, a celebrare il giorno della presa di Gorizia durante la Grande Guerra. |
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(Testo)
(fronte) A MENOTTI GARIBALDI
(retro) SOLFERINO DIGIONE ROMA CALATAFIMI MENTANA
(targa del centenario) CITTÀ DI ARICCIA
Ernesto Biondi - "Monumento a Menotti Garibaldi" (1913)
Domenico Menotti Garibaldi (Mostardas, Rio Grande do Sul, Brasile 1840 - Roma 1903), primogenito di Anita e Giuseppe Garibaldi, fu patriota, generale, politico e imprenditore agricolo. Presidente del Consiglio Provinciale di Roma e Deputato di Velletri (1876 - 1900), si occupò del risanamento e della bonifica dell'agro romano, a partire dalla sua Tenuta di Carano (Aprilia) ove è seppellito in un Mausoleo. Il monumento, inaugurato nel 1913, fu realizzato da Ernesto Biondi (Morolo 1854 - Roma 1917), scultore verista noto per la sua adesione alle idee socialiste e repubblicane, avendo realizzato varie opere a sfondo politico-sociale, come i "Libertadores" per Santiago del Cile o il "Monumento a Nicola Ricciotti" per Frosinone. La sua creazione più importante sono "I Saturnali" (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), con cui fu vincitore del "Premio Internazionale di Scultura" in occasione dell'Esposizione Universale di Parigi del 1900, che gli valse anche la prestigiosa onorificenza della Legion d'Onore. Menotti è raffigurato in attitudine eroica, in veste di pioniere del'agro romano. Una sorta di Coriolano risorgimentale, difensore della redenzione della classe contadina e della dignità del lavoro rurale. La statua, fusa a Roma dalla Fonderia Albanesi, si innalza sopra una poderosa base di granito grigio. Le quattro facce presentano vedute della campagna romana, con capanne e acquedotti, Ariccia e il borgo rurale di Carano, sulla roccia grappoli d'uva e tralci di vite. Sopra il podio nel fronte principale è intagliata la dedica "A MENOTTI GARIBALDI", mentre sul lato opposto è presente l'iscrizione "SOLFERINO DIGIONE ROMA CALATAFIMI MENTANA", sovrastata nel basamento roccioso da due rami di palma, in memoria delle battaglie cui Menotti prese parte. Il Menotti di Biondi, sua ultima impegnativa opera, è un chiaro riflesso della cultura del proprio tempo, tra istanze sociali e aspirazioni ideali, mediando con equilibrio il naturalismo formale e la memoria della tradizione classica. Stilisticamente svolge una grammatica moderna di matrice realista, non insensibile nella semplificazione formale all'impressionismo di Medardo Rosso e alle novità dei movimenti di avanguardia internazionali. | ANNIVERSARIO 1913 - 2013
foto EDC,Vallocchia
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