Di nobile famiglia, nato a Sinalunga (Si), dove forse morì, visse fra XIII e XIV sec. e divenne noto come brigante che dal castello di Radicofani depredava i ricchi viandanti che percorrevano la sottostante via Cassia. È citato da Dante (Purg. IV 13 s.) ed è personaggio di una novella di Boccaccio (Decameron X 2), in cui si racconta che rapì l'abate di Cluny e lo tenne prigioniero per un riscatto; ma la prigionia guarì l'abate dalle sue malattie, tanto che questi perorò la causa di Ghino affinché fosse riabilitato. |