Frate dei Servi di Maria, di grande cultura e competenza giuridica, difese la Repubblica di Venezia contro le ingerenze papali; ciò gli costò la scomunica e un tentativo di assassinio su commissione, da cui riuscì a sopravvivere. L'opera sua più nota ed imponente è la
Istoria del Concilio tridentino (1619), in cui lo scontro tra Riforma e Chiesa cattolica è osservato da un'ottica antipapale.
Il monumento, opera dello scultore Emilio Marsili, vide la luce nel 1892, 15 anni dopo che si era costituito il comitato promotore: il clericalismo ancora diffuso nel ceto amministrativo e politico fu la causa del lungo ritardo; sorte analoga a Roma aveva subito il monumento a
Giordano Bruno.