Rara eccezione alle regole dell'archivio, visto che la lapide si trova in un cimitero; ma la particolarità di questo monumento la rende perdonabile. "Si tratta della falsa tomba di Domenico Tiburzi, il più famoso brigante maremmano, molto temuto ma anche stimato dalla popolazione, che morì suicida per non cadere prigioniero dei Carabinieri, essendo stato ferito ad una gamba in un conflitto a fuoco. Uno storico locale mi ha spiegato che la colonna non è un monumento funerario, ma quella a cui il cadavere venne legato per le rituali macabre fotografie che usavano all’epoca. Non si sa dove sia il suo corpo, mentre sembra che la testa si trovi al Museo Criminale di Roma" (Piero Cocconi). |