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Nome e Cognome Internati militari italiani 1943 - 1945
Dove si trova piazza Torre - Modena, MO
Categoria armi
Segnalato da Eno Santecchia
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I militari internati furono quei soldati e ufficiali italiani ai quali, all'indomani dell'Armistizio (8 settembre 1943), l'ex alleato tedesco impose la consegna delle armi (pena la morte in caso di rifiuto) e che rinchiuse in campi di concentramento in condizioni di vita terribili, senza neppure i diritti di prigionieri di guerra fissati dalla Convenzione di Ginevra del 1927. Da questi campi uscivano solo quelli che avessero espresso adesione all'esercito germanico o a quello della neonata Repubblica Sociale Italiana, sostenuta dai tedeschi e ad essi ancora alleata. Circa 200.000 uomini accettarono queste condizioni, 600.000 circa le rifiutarono rimanendo nei lager; di questi alla fine della guerra solo 495.000 erano superstiti.
 
     
 
 
(Testo)

Dopo l'8 settembre 1943, in Italia, occupazione tedesca
e fascismo di Salò portarono deportazioni, rastrellamenti, rappresaglie
a colpire chi già era vittima di lunga persecuzione, chi lottava,
chi rischiava tentando di salvare vite altrimenti avviate alla fine.

Dura sorte subirono i civili deportati costretti in massa
al lavoro forzato in Germania
e seicentocinquantamila soldati e ufficiali
catturati in patria, o sui fronti, e imprigionati in campi tedeschi
dopo lo sbando delle nostre forze armate.

Furono gli Internati Militari Italiani a resistere senz'armi e per onore,
a dire no, a rifiutare l'ultima stagione del fascismo
e l'ubbidienza a chi li vessava.
Di fame, impiccagioni e fucilazioni morirono in cinquantamila.

A loro dobbiamo memoria

Modena, 25 aprile 2006


foto Santecchia
 
 
     
 
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