Giornalista, diresse a 25 anni La Gazzetta di Mantova; citato in giudizio da
Felice Cavallotti per diffamazione, fuggì a Vienna per evitare la condanna; qui ebbe accesso a documenti che gli consentirono di diventare un esperto sulla storia dei martiri di Belfiore. Tornato in Italia divenne archivista, prima a Mantova, poi dirigendo l'Archivio Sabaudo di Torino.