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Uomo di mare fin da ragazzo, aderì alle idee mazziniane; a Genova partecipò ad un moto patriottico che fallì e dovette fuggire in esilio; dal 1835 al 1848 in sud America combattè a sostegno di istanze libertarie locali. Tornato in Italia si scontrò con gli austriaci in Lombardia; poi accorse in difesa della Repubblica Romana, alla cui caduta (1849) dovette fuggire al nord. Negli anni successivi la sua fondamentale partecipazione all'unificazione ed indipendenza italiana non ebbe sempre il chiaro riconoscimento che meritava; nel 1859 i suoi uomini a Bezzecca (Tn) diedero un contributo essenziale alla vittoria contro gli austriaci; nel 1860 le Camicie rosse conquistarono il Regno delle Due Sicilie; i successivi autonomi tentativi di acquisire Roma al Regno d'Italia furono però non appoggiati o addirittura fermati dalle armi di quello stesso Regno che aveva contribuito ad accrescere. Nell'isola sarda di Caprera trovò spesso l'obbligato o volontario rifugio a questa ingratitudine. |
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(Testo)
(fronte) Opera di Valfranco Luzi, scultore
Quì posta il 24 aprile 1976 dalla Comunità Parrocchiale di Mandriole per ricordare il popolo solidale coll'Eroe fuggiasco, eppur fidente -nei tristi giorni dell'agosto del 1849- nel riscatto della Patria
".....Quella bruna testa, che passò fra i baleni alta e tranquilla sotto un perpetuo rombo di tempesta langue riversa...." G.Marradi |
(retro) Dono del Cav. Giuseppe Fiorentini Garibaldino Riminese
foto Benfenati
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