Erano, rispettivamente, un giovane medico, un possidente, un oste, nutriti di idee mazziniane; congiuravano contro l'oppressivo regime pontificio coadiuvato dalle armi austriache. Dopo un lancio di manifestini al Teatro Comunale di Ferrara il 27/5/1852, con parole inneggianti alla libertà, la polizia fece 44 arresti; il processo agli inquisiti, accusati di
delitto contro lo Stato Pontificio, terminò con 10 condanne a morte; 7 furono commutate in carcere duro, 3 eseguite con fucilazione.
A
Domenico Malagutti,
Giacomo Succi e
Luigi Parmeggiani è stato intitolato il
Museo del Risorgimento e della Resistenza nel
Palazzo dei Diamanti. Oltre a targhe individuali, in piazza Trento Trieste c'è n'è un'
altra che li commemora assieme.