Capitano marittimo di grande esperienza nelle acque dell'Adriatico, allo scoppio della I Guerra Mondiale si arruolò volontario nella marina italiana. Dopo 60 riuscite missioni di guerra, che gli valsero la medaglia d'argento e la promozione a tenente di vascello, fu catturato mentre si allontanava dal sommergibile su cui era imbarcato, incagliatosi nel golfo del Carnaro. Fu condannato dal tribunale Austriaco per alto tradimento e impiccato nel carcere di Pola.
Qui è ricordato perché fu nel gruppo degli irredentisti che da Venezia e Mestre andarono in soccorso delle popolazioni sinistrate all'indomani del
terremoto della Marsica (13/1/1915).