Uno dei fondatori del Partito Comunista d'Italia nel 1921, si prodigò per la difesa dei contadini poveri; durante il Ventennio per le sue idee fu costretto all'esilio in Francia, mentre il Tribunale Speciale lo condannava a 17 anni di carcere in contumacia; dal 1934 al 1938 fu segretario generale del Partito Comunista. Nel dopoguerra fu eletto all'Assemblea Costituente e poi al Senato della Repubblica; morì durante un comizio. |