Il 2 e 3 giugno si tenne il referendum, il 10 la Corte di Cassazione lesse ufficiosamente i risultati e il 18 espresse il giudizio definitivo sull'esito referendario; qui invece si legge la data 11 giugno. Donatella Quaranta suggerisce che può trattarsi di un equivoco dell'incisore, che ha letto dal modello su carta il numero romano II e l'ha scambiato per il numero arabo 11. |