Era appena undicenne alla morte del padre, Cosimo II, e dunque la madre tenne la reggenza del Granducato di Toscana fino alla sua maggiore età. Incoraggiò Galileo nei suoi studi e lo appoggiò quando dovette affrontare il processo per eterodossia. Non riuscì però a mantenere il Granducato politicamente autonomo dalle interferenze straniere e della Chiesa.
Qui il granduca è celebrato perché durante la Guerra dei Trent'anni, che devastò l'intera Europa, la Toscana godette invece di floride condizioni economiche (almeno fino al 1636, quando fu apposta la targa). E il marmo, parlando in prima persona, invita il passante a congratularsi con la Toscana e a richiedere anche per sé un così bravo sovrano. |