Giovanissimo entrò nel battaglione dei bersaglieri di
Luciano Manara, partecipando alla difesa della Repubblica Romana; poi nel 1852 fu coinvolto nella cospirazione antiaustriaca di
don Tazzoli e condannato a morte, con pena commutata nel carcere. Dopo l'Unità fu eletto deputato e a Milano promosse la nascita di cooperative e banche di mutuo soccorso. Dal 1870 fino alla morte fu presidente della Banca Popolare di Milano. Nel 1880 fu eletto deputato.