Insegnante di economia e rettore dell'ateneo pavese, fu tra i redattori del
Conciliatore; ebbe contatti con gli uomini del moto carbonaro del 1821 e il suo nome, citato in una lettera di Pietro Maroncelli intercettata dalla polizia, ne provocò l'arresto. Morì nella prigione di S.Michele a Murano.
Questa è una delle poche lapidi trascelte fra le moltissime dei cortili dell'ateneo pavese. Entrano nell'archivio ("visibili al pubblico") perché i cortili sono aperti anche di domenica.
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