Laureatosi a Bologna, praticò la medicina nell'ospedale di Faenza, poi passò all'insegnamento a Pavia, infine fu medico dell'arciduca Ferdinando d'Austria a Milano.
Questa è una delle poche lapidi trascelte fra le moltissime dei cortili dell'ateneo pavese. Entrano nell'archivio ("visibili al pubblico") perché i cortili sono aperti anche di domenica.
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