Professore di Chimica farmaceutica e tossicologia nell'ateneo pavese, si occupò soprattutto di viticoltura ed enologia.
Questa è una delle poche lapidi trascelte fra le moltissime dei cortili dell'ateneo pavese. Entrano nell'archivio ("visibili al pubblico") perché i cortili sono aperti anche di domenica.
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