Durante l'assedio francese di Gaeta nel 1806 (dall'8 marzo al 18 luglio) ebbe il comando della fortezza. Rimase ferito durante la difesa.
Per sua volontà fu qui sepolto; da allora, la vecchia batteria che ospita la monumentale tomba neoclassica fu intitolata al Phillipstahl. Il segnalatore mi trasmette anche la sua traduzione dell'epigrafe: "Si fece simile ad un leone / nelle sue opere. / Maccabei I cap. III. Al sommo comandante Luigi Landgravio d’Assia Phillipstahl / che nell’anno 1806 la roccaforte di Gaeta, sola fra tutte / sotto il borbonico dominio nel Regno Napoletano lasciata, /da ingenti e scelte truppe di Francesi con macchine da guerra / allestite per espugnare la stessa / e ovunque numerose distribuite / impavido nei pericoli e sempre risolutissimo
per sei mesi difese accanitamente. / Finché, alla fine, ferito alla testa da un sasso spezzato dalla veemenza di una macchina da guerra, / non padrone della mente, fu costretto ad allontanarsi dalla roccaforte. / La stessa, già danneggiata, si arrese e fu consegnata ai nemici. / Radunato il Consiglio si stabilì / che all’eccellenza incomparabile di tanto eroe venisse conferita una memoria. / Ferdinando I re delle Sicilie P(io) F(elice) A(ugusto) / decretò il monumento nell’anno 1816 / Visse anni 49 mesi 4 giorni 7. / Morì il 16 marzo dell’anno 1816". |