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Frate agostiniano con tendenze ereticali, fu sottoposto al Tribunale dell'Inquisizione; pur se incatenato, riuscì ad uccidere il monsignore spagnolo Juan Lopez de Cisneros mentre lo interrogava. Leonardo Sciascia ha ricostruito la vicenda in un suo libro, Morte dell'inquisitore. |
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(Testo)
A FRA DIEGO LA MATINA UN RACALMUTESE DI TENACE CONCETTO
DISPUTAVA COI PRIMI TEOLOGI DI PALERMO; PER MESI, PER ANNI, TRA LE BLANDIZIE E SOTTO LA TORTURA, RESPINSE LE LORO PERSUASIONI, RISPOSE CON LE SUE ALLE LORO RAGIONI. E NELLE ULTIME ORE DELLA SUA VITA NE STRACCÒ ADDIRITTURA DIECI: DIECI DOTTI TEOLOGI, RISTORATI DI TEMPO IN TEMPO DALLA CUCINA E DALLA CANTINA DELL’ALCAIDE, FURONO STRACCATI DA UN UOMO IL CUI CORPO E LA CUI MENTE AVEVANO SUBÌTO PER QUATTORDICI ANNI DURISSIME E ATROCI PROVE; DA UN UOMO CHE DA MESI, E ANCORA IN QUEL MOMENTO, E FINO ALLA MORTE PER FUOCO CHE TRA QUALCHE ORA AVREBBE AVUTO, STAVA LEGATO CON CEPPI DI FERRO AD UNA FORTE SEDIA DI CASTAGNOLO. CI FA VELO L’AMORE, E L’ONORE DI APPARTENERE ALLA STESSA GENTE, DI AVERE AVUTO I NATALI DALLA STESSA TERRA, SE RICORDIAMO NON MUTO' ASPETTO, NE' MOSSE COLLO, NE' PIEGO' SUA COSTA?
da “Morte dell’inquisitore” di Leonardo Sciascia |
foto Chiodo
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