Dal 1920 al 1940 fu missionario in Cina, poi tornò in patria e si dedicò allo studio della storia e delle antichità della sua terra natia e della zona di Ceva, pubblicando accurati studi. Curiosità storico-filologica doveva averla già sviluppata in Oriente, come mostra la sua pubblicazione su un'antichissima
stele imperiale cinese.
Accetto la targa nell'archivio perché la didascalia che accompagna il nome va oltre la pura funzione toponomastica.