Nato come sarto, con vistose deformità fisiche, rivelò presto una prodigiosa capacità di apprendere la versificazione e di creare poesia estemporanea, ad improvvisazione. Questa sua dote lo fece apprezzare in molti salotti e corti; dopo la Rivoluzione Francese lasciò Roma, temendo di essere considerato giacobino e si recò a Genova, Siena, Firenze, Milano e Parigi (ove celebrò le vittorie di Napoleone ad Austerlitz e Jena), riscuotendo ovunque successi. |