Pioggia, sole, gelo, licheni hanno lavorato forse per un secolo rendendo difficile la lettura dell'epigrafe, specie da fotografia. L'amico Franco Benfenati ha cercato notizie sul personaggio e sull'episodio; ha scoperto che un Alberto Fabrizi fu ciclista bolognese, che partecipò alla "Coppa Val di Senio" nel 1912, ma niente di più; ha poi scritto a conoscenti del luogo e al Comune di Sambuca Pistoiese sperando che possano fornire lumi; da un escursionista di quelle montagne ha ricevuto altra foto (vedi penultimo thumbnail), che però non aiuta molto. Ha invece trovato preziose conferme alla Certosa di Bologna, dove sono sepolti i Fabrizi (vedi ultimo thumbnail). L'epigrafe recita "...VENTISETTENNE/ESPERTISSIMO ORAFO/CHE/DA CRUDELE SCIAGURA MOTOCICLISTICA/FU RAPITO/ALL'AMATA FAMIGLIA/L'8 GIUGNO 1919". La morte fu registrata al Comune di Granaglione probabilmente perché i soccorritori portarono la salma del bolognese Fabrizi nel primo Comune della provincia emiliana al confine con quella di Pistoia. |