Noto col soprannome di Ciaramella, fu affiliato alla Giovane Italia e per le sue idee patì il carcere nel 1852-54; poi si fece imprenditore tessile. Nel 1860 non andò coi Mille in Sicilia ma Garibaldi gli affidò il comando di un battaglione dei Cacciatori del Tevere per una missione militare in Umbria (presa di Orvieto e Montefiascone). Nel 1867 ospitò Garibaldi durante il tentativo (concluso a Mentana) della conquista di Roma e partecipò anche ad un combattimento, in cui fu ferito. Intanto fallì la sua impresa tessile e cercò nuova fortuna in Egitto, per rientrare a Roma dopo 6 anni vivendo di una modesta pensione per la sua ferita e dell'impiego di netturbino. |