Uomo politico, scrittore in latino e in volgare, diede a questa lingua nascente una enorme poliedricità espressiva. La sua Divina Commedia è indubitabilmente uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale, ma per gli italiani è anche la fucina della loro lingua, da cui sono uscite le più potenti raffigurazioni della realtà e dell'immaginazione.
"Il riferimento è ad un episodio che vide come protagonista il nobile condottiero senese Provenzano Salvani. Un suo fraterno amico, di cui non si conosce con certezza l'identità, fu fatto prigioniero da Carlo d'Angiò durante la battaglia di Tagliacozzo nel 1268. Per la sua liberazione venne chiesta l'ingentissima somma di 10.000 fiorini di cui neppure il Salvani disponeva. Allora il Salvani, ogni vergogna deposta, stese un mantello in piazza del Campo per raccogliere le offerte dei senesi che, colpiti dal gesto di grande umiltà, contribuirono generosamente" (N.Vizioli). Il segnalatore mi informa inoltre che la posa di lapidi con versi danteschi riferiti a personaggi o vicende senesi fu decisa dal Comune nel 1921, in occasione del VI centenario della morte del poeta. |