Con il decreto del 29 febbraio 1868 (
Non expedit) il papa Pio IX ordinava ai cattolici italiani di tenersi lontani dalla vita politica del neonato Regno d'Italia ("non eletti né elettori"). Ma qualche decennio dopo papa Leone XIII con l'enciclica
Rerum novarum mostrava un interesse per questioni sociali che necessariamente avrebbero trovato uno sbocco nella partecipazione politica. Il prete Luigi Sturzo estese questa prima apertura interessandosi alla politica e all'economia e presentandosi come candidato alle elezioni provinciali. All'indomani della I Guerra Mondiale ritenne che fosse il momento giusto per fondare un partito d'ispirazione cattolica, il
Partito Popolare Italiano (1919). Durante il Fascismo fu costretto alla fuga, prima a Londra poi a New York. Al suo ritorno l'eredità del partito da lui fondato era stata assunta dalla
Democrazia Cristiana di
De Gasperi. Nel 1952 fu nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica
Einaudi.