La cascata delle Marmore, con cui il fiume Velino si getta nel Nera, ha visto nel tempo diversi interventi di adeguamento idraulico; già nel III sec. a.C. venne scavato un canale nel ciglione di travertino per consentire il deflusso del Velino che a monte, nella zona di Rieti, stagnava in un bacino paludoso; nel '400 il canale si era interrato e dovette essere riaperto; nel '500 altro canale venne scavato sotto papa
Paolo III e nuovo intervento fu necessario nel primo '600 sotto papa
Clemente VIII; nel 1793 fu realizzato dall'architetto Andrea Vici, dietro ordine di
Pio VI, un taglio in diagonale sul secondo salto della cascata per distribuire meglio la caduta d'acqua e ridurne così l'impatto rovinoso sulla sottostante valle del Nera.
Nell'epigrafe sono anche citati il cardinale
Carlo Livizzani (1722-1802), allora
Prefetto delle acque, e il cardinale
Adriano Fieschi (1788-1858), che nel 1819 fece restaurare la lapide, nella veste di delegato apostolico in Umbria.