Giornalista, antifascista da posizioni liberali ma intelligente interlocutore anche dei socialisti e di Antonio Gramsci, fondò e diresse le riviste La Rivoluzione Liberale e Il Baretti, che furono più volte sequestrate dalla censura del Regime; subì anche diverse aggressioni di squadristi fascisti e fu costretto all'esilio in Francia dove, giovanissimo, fu colto da una morte probabilmente favorita dalle percosse ricevute in patria. |