Mazziniano, fu arrestato nel 1847 e liberato nel marzo 1848, quando combatté nelle 5 giornate di Milano, per passare poi alla difesa di Venezia; nel 1850 fu con
don Tazzoli tra i cospiratori che l'Austria condannò al patibolo, ma riuscì a fuggire. Fu poi tra i Cacciatori delle Alpi di Garibaldi durante la II Guerra d'indipendenza (1859) e seguì il generale nella spedizione dei Mille e nella spedizione Romana che fu fermata a Mentana. Eletto deputato (1865) si trasferì a Firenze, dove morì in seguito ai postumi di un incidente di carrozza.