"Figlio di un oste, iniziò a lavorare giovanissimo e si arricchì col commercio della lana verso Roma ed Avignone. Tornato a Prato, sviluppò ulteriormente la sua attività commerciale fino a diventare figura di spicco a livello internazionale; gli è attribuita l'invenzione della cambiale" (
Piero Cocconi).
Nella Toscana del Medio Evo si indicava con "ceppo" il tronchetto scavato in cui si depositavano elemosine per i poveri e quindi anche ogni confraternita di gente caritatevole. A Prato ne esisteva già una quando il ricco mercante Datini ne istituì un'altra (il
Ceppo nuovo). Alla sua morte la casa che egli abitava divenne la sede di questa istituzione assistenziale. Oggi è un museo che conserva e documenta l'enorme messe di informazioni che l'archivio della sua ditta commerciale ha fortunatamente lasciato fino a noi.