Fu prima segretario del Principe-vescovo di Bressanone per poi diventarne un oppositore quando i contadini si ribellarono alle angherie delle autorità; nel 1525 fu eletto dal popolo capitano della rivolta. Nonostante le vittorie sul campo contro le truppe austriache, dovette riparare prima a Zurigo, dove conobbe Zwingli e aderì alla sua riforma religiosa, poi a Padova, nel libertario territorio della Repubblica Serenissima; qui però lo raggiunsero sicari inviati dall'arciduca Ferdinando d'Austria e lo uccisero. |