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Studiava pittura all'Accademia di Brera quando fu preso dalla vocazione ed entrò in seminario. Da prete si trovò sempre in polemica con le gerarchie ecclesiastiche, tanto che fu mandato nello sperduto paese di Barbiana, nel Mugello. Qui si dedicò anche all'istruzione dei ragazzi; da questa esperienza nacque il libro Lettera ad una professoressa (1967), che suscitò interesse ed entusiastiche adesioni per la sua vibrata critica al sistema scolastico. |
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(Testo)
QUESTA E' LA CHIESA E LA CANONICA DOVE DAL 1954 AL 1967 E' STATO PARROCO E MAESTRO DON LORENZO MILANI.In questa canonica Don Lorenzo Milani organizzò nel 1956 la Scuola post elementare per i primi 6 ragazzi della Parrocchia. La scuola si sciolse nel 1968 un anno dopo la morte di Don Lorenzo, ma la canonica rimase la casa di chi abitava con lui. Questo l'ha salvata dal degrado dovuto all'abbandono che, purtroppo, subirono tutte le altre case rimaste disabitate fino agli anni 80" e ha mantenuto quasi intatto l'aspetto di quando c'era Don Lorenzo. Negli anni é molto cresciuto l'interesse di quanti vogliono conoscere più a fondo Don Lorenzo, la sua opera sacerdotale e la sua Scuola. Barbiana ormai é meta continua di scolaresche, gruppi parrocchiali, associazioni culturali e sociali, famiglie e singole persone. Nonostante questo afflusso la Fondazione é riuscita a contrastare ogni tentativo di "uso improprio" di questi ambienti e Barbiana é rimasta povera ed austera come ai tempi di Don Lorenzo. Una povertà che di per sé rappresenta un messaggio che non deve essere distrutto. Questi muri trasmettono sofferenza ed idee. Sofferenza di chi era scacciato ai margini della Società ed idee capaci di formare persone libere. Vanno quindi rispettati con comportamenti coerenti che non ne stravolgano
l'autenticità e la forza del messaggio. Per questo la Fondazione ha deciso di legare il futuro di Barbiana in modo molto forte allo Spirito dell'esperienza che l'ha animata. In tal senso ha recuperato ambienti, strumenti didattici, laboratorio e metodi di insegnamento organizzandoli, in un percorso didattico che ripercorre l'intera esperienza della Scuola. Non si tratta dunque di un museo, ma di Scuola viva che continua ad insegnare, parlare e formare. |
Le visite saranno previste per gruppi e precedute da un approfondimento con chi quella esperienza ha vissuto direttamente. Esse dovranno essere fissate per appuntamento rivolgendosi alla Fondazione Don Lorenzo Milani presso la sede operativa di Firenze Via Don Facibeni 13, Tel.Fax. 055/418811 e-mail contatti@donlorenzomilani.it Web-site www.donlorenzomilani.itIl sito della Fondazione fornisce ogni informazione utile su Barbiana e consente di approfondire l'esperienza di Don Lorenzo e della sua Scuola. La Fondazione |
(su targa non lontana) Don Lorenzo Milani e la Costituzione Poi insegnando imparavo tante cose. Per esempio ho imparato che il problema degli altri è eguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l'avarizia -Lettera a una Professoressa- | L'Assemblea Costituente ci ha invitati a dar posto nella scuola alla Carta Costituzionale « al fine di rendere consapevole la nuova generazione delle raggiunte conquiste morali e sociali ». -L'obbedienza non è più una virtù- |
Io penso invece all'art.40 della Costituzione: il Diritto di sciopero. Possibile che il Baffi, uno stupido piccolo privato possa beffare così una legge che un popolo s'è data? Che un popolo ha pagato così cara: sangue, fame, guerra civile, elezioni tanto sofferte da ogni parte. E poi non è una legge qualsiasi. E' quella che il Cristo attendeva da noi da secoli, perché è l'unica che ridia al povero un volto quasi d'uomo -Esperienze Pastorali- |
Una volta la mamma di Giampiero le disse: « Eppure mi pare che il bambino da che va al doposcuola comunale sia migliorato tanto. La sera a casa lo vedo leggere ». « Leggere? Sa cosa legge? La COSTITUZIONE! L'anno scorso aveva per il capo le ragazzine, quest'anno la Costituzione ». -Lettera a una Professoressa- | La leva ufficiale per cambiare la legge è il voto. La Costituzione gli affianca anche la leva dello sciopero. -L'obbedienza non è più un virtù- |
foto Zatini
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